venerdì 9 marzo 2018

TRE PREZIOSE LEZIONI DI TRADING


Uno dei maggiori trader della storia, in grado di realizzare profitti per 28 anni consecutivi


Paul Tudor Jones lavora nel settore del trading dal 1976. Iniziò come trader di materie prime. Nel libro di Tony Robbins “Soldi, domina il gioco” racconta che iniziò a lavorare con le materie prime per sfruttarne la stagionalità. Cotone, soia, succo d’arancia, etc, subiscono gli effetti del clima e quindi periodicamente producono tendenze e crolli, che si manifestano ciclicamente nel corso di 3-4 anni.

E’ un filantropo e tramite la sua fondazione Robin Hood Foundation dal 1988 ha donato più di 1.450 milioni di dollari per combattere la povertà nella città di New York e per supportare una serie di progetti benefici.

Spiega che per lui il controllo del rischio è il fattore più importante. Quando lavora non è concentrato su quanti soldi vuole fare, ma su come deve gestire il rischio. Durante le sessioni di coaching, spiego sempre che i trader professionisti non pensano ai soldi, ma concentrano la propria attenzione sulla gestione. Paul Tudor Jones è un trader di grandissimo spessore che ha prodotto negli anni grandi profitti, e anche lui conferma che la gestione del rischio è la parte più importante di tutto il processo operativo. Si tratta di un punto che accomuna un pò tutti trader di una certo spessore. Da studente me ne sono reso conto già da tempo e ho capito che un bravo trader è uno che sa gestire molto bene il rischio, piuttosto che i profitti.

Ho appreso tre lezioni preziose da Paul Tudor Jones, leggendo il libro di Tony Robbins che riporta la sua intervista.

La prima lezione e che si deve fare trading seguendo sempre il trend dominante, quindi la tendenza primaria. Mai lavorare in controcorrente. Se la tendenza primaria è rialzista significa che la maggior parte della liquidità spinge in una direzione e pertanto il lavoro del trader deve essere quello di seguire la forza dominante. Lavorare in controcorrente costituisce un errore fatale per le proprie finanze.

La seconda lezione e che è necessario concentrarsi sulla protezione del capitale. Quindi la gestione del rischio per garantire spese controllate e di piccola entità. Un altro dettaglio che considero estremamente significativo e che lui non si considera un trader che assume grandi rischi. Preferisce lavorare con un rischio basso e concentrare la propria attenzione sulla gestione del rischio e sull’andamento della tendenza dominante.

La terza lezione riguarda il rapporto tra spese e profitti. Spiega che attraverso una corretta gestione del rischio è possibile avere un bilancio positivo anche con poche operazioni in profitto. Quindi nuovamente diventa chiaro quanto sia importante la gestione del rischio, per migliorare il risultato finale di ogni strategia. Anche Van Tharp spiega che la chiave sta nella gestione, non nella perfezione.


Quindi in sintesi consiglia di operare seguendo le grandi tendenze e ha una grande attenzione verso la gestione del rischio. Inoltre spiega che attraverso la gestione è possibile ottenere un profitto netto elevato, anche quando le operazioni in profitto sono poche. Questo anche grazie al trading di lungo termine.

Tuttavia spiega che per giungere ad un risultato di questo tipo è anche necessario diversificare. Quindi avere il giusto mix di strategie e mercati per realizzare profitti in modo sistematico. Sa di cosa parla, infatti il suo fondo di investimento per 28 anni ha realizzato profitti consecutivi.

Spiego sempre durante il coaching che una strategia di trading è da considerarsi come uno strumento. Include tutti i tool necessari per lavorare in modo ottimale con un tipo di opportunità. Tuttavia per svolgere un lavoro completo e diversificato è necessario dotarsi di più strategie per essere in grado di lavorare sfruttando le mutevoli condizioni di mercato. Questo per esempio è il mio modo di diversificare restando nell’ambito del mercato del forex.

Stefano Mastria
Soldi. Domina il Gioco
Sette semplici passi per la libertà finanziaria
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